Sono stati pubblicati sul “Journal of Applied Ecology” i risultati di uno studio realizzato in collaborazione e con il sostegno di FLA e di Fondazione Cariplo, da Mattia Brambilla, ricercatore dell’Università Statale di Milano, e Francesco Gatti, entomologo di Fondazione Lombardia per l’Ambiente e Associazione Iolas, che forniscono nuove prospettive in materia di vigneti ecosostenibili e biodiversità.
A livello globale l’agricoltura intensiva è una grave minaccia per la biodiversità e gli ecosistemi e la viticoltura può avere conseguenze particolarmente impattanti. La ricerca ha voluto indagare gli effetti della gestione della vegetazione al suolo nei vigneti sulla biodiversità. Condotto per un periodo di tre anni nell’Oltrepò pavese, una delle aree viticole più importanti del nord Italia ma anche caratterizzate da elevata biodiversità, lo studio ha valutato l’efficacia della gestione alternata, un metodo molto semplice che implica il taglio dell’erba o la lavorazione del suolo (a seconda del sistema adottato dal viticoltore) in una interfila (lo spazio tra due file di viti) ogni due, anziché in tutte le file.

Durante la sperimentazione, gli agricoltori tagliavano l’erba o lavorano il suolo (attraverso fresatura o altre lavorazioni superficiali) a file alterne, per poi tagliare o lavorare le file precedentemente non trattate dopo un periodo di alcune settimane. Dopo un primo anno senza interventi, la gestione alternata dell’interfila è stata adottata in un numero variabile di siti in primavera-estate nei due anni successivi, secondo un disegno sperimentale di tipo BACI (Before and After Control-Impact), quello più indicato per la valutazione dell’effetto di trattamenti e sperimentazioni. Come gruppi biologici target, per la loro sensibilità alle variazioni ambientali sono stati scelti uccelli e farfalle, che sono stati censiti lungo transetti lineari di 200 m di lunghezza, ricadenti in vigneti sia convenzionali che biologici, con e senza gestione alternata.
I risultati dei censimenti, in relazione all’adozione della misura sperimentale, hanno mostrato un effetto positivo della gestione alternata dell’interfila sul numero di specie per transetto, sia per quanto riguarda gli uccelli che le farfalle. La gestione alternata inoltre favorisce la ricchezza specifica e l’abbondanza di uccelli insettivori (importanti per limitare specie potenzialmente dannose per le coltivazioni) e granivori (che contribuiscono a contenere le cosiddette “erbacce”). Parallelamente, i ricercatori hanno valutato gli effetti della tipologia di uso del suolo su questi stessi gruppi di uccelli: quella più importante per i potenziali servizi ecosistemici forniti dagli uccelli è la copertura di cespugli, che aumenta ricchezza e abbondanza di insettivori e granivori, ma non quelle dei potenziali consumatori di uva.