Mostrare alcune tra le principali e concrete esperienze di conservazione realizzate in Lombardia e nate grazie all’elaborazione delle informazioni raccolte dall’Osservatorio Regionale per la Biodiversità (ORBL) con il contributo di esperti, associazioni e citizen science.

Si è tenuto venerdì scorso il convegno “Osservatorio Regionale per la biodiversità: dalla scienza alla conservazione”, promosso da Fondazione Lombardia per l’Ambiente in collaborazione con la Direzione Generale Territorio e Sistemi Verdi di Regione Lombardia nell’ambito del Festival della Biodiversità, la kermesse giunta alla sua XVIII edizione e organizzata dal Parco Nord Milano.

Un’occasione per fare un bilancio dei tanti interventi sul territorio nati anche a partire dal lavoro di studio e analisi portato avanti dall’Osservatorio Regionale della Biodiversità (ORBL), istituito da Regione Lombardia nel 2011 e che ormai conta oltre 500.000 dati faunistici e floristici raccolti grazie all’apporto di esperti, associazioni e citizen science.

È il caso delle Aree Prioritarie di Intervento per il ripristino della connessione ecologica tra i Siti Rete Natura 2000 in Lombardia, individuate con il progetto Life GESTIRE2020 integrando dati su specie e habitat raccolti appositamente con quelli già presenti nel Data Base dell’Osservatorio o della realizzazione di rifugi per i chirotteri in alcuni alberi del Parco Agricolo Nord Est con tecniche di tree climbing senza ausilio di mezzi meccanici per non arrecare disturbo all’ecosistema boschivo.
Ne hanno parlato Sergio Canobbio e Paolo Rovelli nei loro interventi.

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