Nel corso della conferenza finale del pillar “Biomasse” del progetto LIFE PrepAIR, che si è svolta settimana scorsa a Milano al termine di sette anni di lavori, sono emerse diverse indicazioni connesse ai risultati prodotti dal progetto, sulla gestione delle politiche per la riduzione delle emissioni dagli impianti di riscaldamento a biomassa legnosa.
La combustione da biomasse per riscaldamento domestico è, infatti, responsabile del 57% delle emissioni primarie di polveri sottili, PM10, e del 65% di polveri ultrasottili, PM 2,5 (fonte database Life PrepAir 2019), gran parte delle quali deriva da impianti installati da più di 10 anni (fonte Rapporto statistico AIEL 2022).
Le quattro regioni padane che sono oggetto di infrazione europea sulla qualità dell’aria (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) lavorano assieme su questi temi da quasi vent’anni, il che – come ha sottolineato Gian Luca Gurrieri della Regione Lombardia – è un unicum a livello europeo.
Assieme, le regioni hanno posto un tema fondamentale: la richiesta al Governo di rilancio del protocollo di Torino – che fu sottoscritto nel giugno 2019 – con azioni di competenza nazionale sulle biomasse, a sostegno e integrazione delle politiche regionali (già attivate da anni e che ovviamente proseguiranno).