Centinaia di persone provenienti da tutta Italia hanno partecipato negli scorsi giorni alle numerose iniziative legate all’evento finale del Progetto LIFE PrepAir, che ha coinvolto per quasi otto anni le principali Regioni del bacino padano e numerosi altri partner (complessivamente 18 tra cui Fondazione Lombardia per l’Ambiente, coordinati dalla Regione Emilia-Romagna), allo scopo di ridurre i livelli di inquinamento atmosferico, limitare le emissioni e migliorare la qualità dell’aria.
L’evento torinese, organizzato da Regione Piemonte, oltre a prevedere diversi momenti di coinvolgimento della cittadinanza, ha ospitato in apertura un confronto fra partner, Ministero dell’Ambiente e Commissione Europea: un pomeriggio che ha permesso di fare sintesi sui principali risultati ottenuti in questi anni di lavoro, e di potare una serie di stimoli sulle priorità che PrepAir lascia in eredità a chi continua a lavorare su queste tematiche delicate e cruciali.
In sintesi, PrepAir ha coinvolto un’area di 135 mila chilometri quadrati, con una popolazione di 28 milioni di abitanti; ha attivato 35 azioni complessive su alcune tematiche fondamentali (monitoraggio dell’aria, combustione di biomasse, trasporti, riscaldamento domestico, industria, energia e agricoltura, comunicazione e coinvolgimento); su questi temi, ha realizzato corsi di formazione a cui hanno preso parte oltre 15 mila professionisti; ha coinvolto uno staff operativo di oltre 250 persone; ha utilizzato fondi diretti per 17 milioni di euro, stimolando la redazione di sette Piani della Qualità dell’Aria.
Nel corso della tavola rotonda – a cui hanno partecipato i dirigenti delle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento, oltre che rappresentanti della Commissione Europea e del Governo – sono emersi alcuni temi fondamentali per il futuro (senza escludere la possibilità di una capitalizzazione e prosecuzione delle attività di PrepAir, sebbene non in forma di progetto LIFE).
A fronte degli sforzi effettuati dalle Regioni padane in questi anni per migliorare la situazione (riconosciuti anche dalla Commissione Europea, sebbene la situazione degli sforamenti legata alle caratteristiche climatiche e geomorfologiche della pianura padana non sia ancora risolta), PrepAir si è dimostrato compatto nel chiedere sia al Governo che alla Commissione stessa, ulteriori investimenti per dare risposte strutturali alla situazione, trattandola come emergenziale.
È stata anche sottolineata la grande e costante collaborazione che si è instaurata in questi anni fra le Regioni e fra le varie Arpa regionali: si è creato un substrato comune di intenti e di esperienze che non dovranno essere disperse a fine progetto, bensì diventare la base per future azioni, anche di esempio per altri territori.
Infine, è stato ribadito da tutti il ruolo fondamentale della comunicazione – su cui PrepAir ha investito molto in questi anni, con numerose campagne tematiche e decine di altre attività territoriali – per far crescere nella cittadinanza la consapevolezza di alcuni comportamenti necessari a migliorare la qualità dell’aria. Esemplare il tema delle biomasse: una volta dimostrato che bruciare legna dal camino di casa è un comportamento molto inquinante, per far cambiare abitudini alla popolazione è necessario investire molto anche a livello di coinvolgimento e di aumento della consapevolezza della corretta correlazione tra fonti emissive e concentrazione degli inquinanti.
Durante gli anni di progetto, Fondazione Lombardia per l’Ambiente ha contribuito a elaborare azioni connesse alla sfida della mobilità elettrica, della micromobilità e del riscaldamento civile con l’impiego di energie rinnovabili, oltre a fornire contributi nella comunicazione con campagne informative e corsi di formazione, realizzando inoltre attività di networking con altri progetti legati ai temi di PREPAIR.