FONDAZIONE LOMBARDIA PER L’AMBIENTE MOTORE DELL’IMPEGNO DELLE REGIONI PER IMPEGNI GOVERNI LOCALI E USO DELLE RISORSE DEL GREEN CLIMATE FUND
Dei negoziati sull’adattamento ai cambiamenti climatici della COP26 sono stati pieni tutti i notiziari, e i mezzi di comunicazione di ogni ordine e grado ne hanno trattato a più riprese.
Fondazione Lombardia per l’Ambiente è stata presente, a Glasgow, per seguire e partecipare ai lavori, supportando in particolare Regione Lombardia durante tutte le fasi, dalla preparazione alla presentazione agli eventi dedicati.
Di questi c’è un primo risultato, segnato – sulla tabella dei lavori di COP26 – lunedì 8 novembre, con l’evento di Regions4 “Il ruolo guida delle regioni nell’aumentare le ambizioni di adattamento e resilienza”, che ha affrontato il contributo dei governi regionali e il modo in cui sono fondamentali per realizzare azioni resilienti al clima sul campo.
Regions4 rappresenta 41 governi regionali in 21 Stati nel mondo, e dà voce al livello territoriale locale nella preparazione e presentazione ai negoziati delle Nazioni Unite, alle iniziative dell’Unione Europea e alle discussioni globali nel campo di cambiamento climatico, biodiversità e sviluppo sostenibile.
In questi ultimi anni Regione Lombardia ha assunto un ruolo guida, nell’attività di questo network sull’adattamento ai cambiamenti climatici, portando le Regioni di Regions4 a sottoscrivere uno Statement per raggiungere obiettivi di adattamento e resilienza al 2030 e 2050.
La Dichiarazione è stata ampiamente condivisa alla COP26, in questo evento, per essere presentata l’11 novembre nella giornata che la Conferenza delle Parti dedica a città, regioni e all’ambiente costruito.
Questo Statement chiede di fatto l’impegno dei governi regionali ad accelerare l’azione su obiettivi più ambizioni, sia per mitigare che per adattarsi ai cambiamenti climatici.
In sintesi questi i passaggi e gli obbiettivi dello Statement:
• raggiungere emissioni nette zero: emissioni zero di CO2 entro il 2050 (e tutte le emissioni entro il 2070)
e vedere tutti i paesi pubblicare NDC potenziati con politiche e percorsi di supporto per la consegna;
• guidare il cambiamento dei sistemi verso una governance multilivello, dove il livello istituzionale regionale costituisce la cerniera strategica tra gli attori globali e le comunità locali, promuovendo attivamente una più stretta cooperazione tra livello nazionale, regionale e locale, condividendo le migliori pratiche e le lezioni apprese da un ampio insieme di attori multilivello;
• mobilitare finanziamenti per l’adattamento, muovendo i trilioni necessari per raggiungere l’accordo di Parigi indicando obiettivi e piani credibili per dispiegare capitali nei paesi in via di sviluppo e a livello regionale e locale.
Durante i lavori di COP26 è emerso come i meccanismi internazionali di finanziamento del clima (quali il Green Climate Fund) debbano includere il supporto a livello regionale, prendere in considerazione e spingere i governi nazionali a sostenere i governi regionali affinché includano all’interno di questi meccanismi finanziamenti a livello locale e regionale.
Le regioni si impegnano attivamente anche nelle iniziative Race to Zero e Race to Resilience, per guidare lo slancio verso un’azione accelerata per la resilienza e l’adattamento al clima.
Il ruolo della comunità scientifica durante le COP è molto importante: la conferenza diventa un’occasione preziosa per i negoziatori e i funzionari governativi per approfondire temi di carattere tecnico scientifico, aumentando così le proprie conoscenze e soprattutto riuscendo ad indirizzare meglio le soluzioni di policy che vengono definite, alcune delle quali saranno poi riprese nelle decisioni finali della conferenza.
Non ci siamo stupiti, pertanto, del contributo rilevante offerto dall’IPCC durante le due settimane di lavoro a Glasgow. In particolare, diversi sono stati i momenti di presentazione e discussione sulle più recenti osservazioni scientifiche sulle basi fisiche del cambiamento climatico, raccolti nel rapporto pubblicato in agosto 2021 dal gruppo di lavoro I che sta lavorando al 6° Rapporto sul Clima dell’IPCC.
Nella bozza della decisione finale della COP si invita l’IPCC a concludere interamente il Rapporto (6AR, Sesto Assessment Report) entro la prossima COP27, ovvero anche con gli studi connessi agli impatti (gruppo di lavoro 2) e alla mitigazione del cambiamento climatico (gruppo di lavoro 3).
Il Presidente della COP26 ha annunciato che le prossime conferenze mondiali sul clima si terranno in Egitto nel 2022 (COP27) e negli Emirati Arabi Uniti nel 2023 (COP28).
Con questa decisione, l’ONU rispetta il criterio di differenziare l’area geografica (continente) che ospita queste conferenze. È un peccato, però, che si siano offerti due paesi che al momento non fanno parte del gruppo di stati virtuosi e ambiziosi dal punto di vista dell’azione climatica. Ciò potrebbe rallentare i progressi necessari e attesi alla prossima COP in tema di ambizione climatica e di svincolo dai combustibili fossili.
Per leggere la decisione finale “Glasgow Climate Pact” con la rilevante modifica voluta dall’India sulla graduale riduzione dell’uso del carbone cliccate qui.
Link del side event di Regions4 alla COP26 “The leading role of regions”